La "Dittatura Telematica" di Loredana Morandi

30 ottobre 2008

Al Circolo dei Giuristi Telematici
Al Consiglio Superiore della Magistratura
All’Ordine dei Giornalisti
All’Ordine degli Psicologi
All’Ordine dei Farmacisti
Alla Polizia Postale
A tutti i fioristi Interflora
Al Commissario Bassettoni
Al Centro Commerciale Mongolfiera – Modugno (Ba)
Al Sindaco di Springfield
Al Presidente del Consiglio
Al Presidente della Repubblica Italiana
A sua santità Papa Benedetto XVI
Ai marziani reclusi nell’Area 51
Ai neuroni ischemici e ai fantasmini guida di Loredana Morandi

Carissimi tutti

abbiamo più volte ribadito, che nessun essere umano (o animale nel caso di Filippo, il gatto di Third) può trarre giovamento nel vedere il nome proprio associato a quello di Loredana Morandi, che al fine di avere un po’ di considerazione dal mondo non esita a macchiare se stessa di reati quali la calunnia, la diffamazione, la minaccia, la sostituzione di persona, le false dichiarazioni sulla identità o su qualità personali proprie, l’usurpazione di titoli e onori, l’ingiuria, l’interferenze illecite nella vita privata, e quant’altro.
Siamo tutti adulti, ma in questo caso abbiamo a che fare con una mitomane che di adulto pare abbia solo l’età anagrafica; infatti la signora Morandi si comporta come una bambina di 3 anni che non avendo ricevuto l’oggetto del “capriccio” del momento, piange e punta i piedi contro tutto quello che ruota attorno a quel “capriccio” al fine di dimostrare una ragione che non ha e che vuole “inculcare” con la forza nei cervelli della popolazione mondiale.
Sappiamo orbene che la pedofilia (quella vera e non quella dei fantasmini guida di Loredana Morandi) è un problema serio e che c’è chi indaga a proposito con i dovuti titoli per farlo, persone serie e soprattutto autorizzate a farlo che certo non hanno bisogno di spacciarsi per giornalisti o per funzionari di chissà quale Ministero per ottenere “le prove”.
Ora domandiamo a Voi signori, telematicamente, se avete avuto “contezza” delle milioni di cazzate gratuite che questa vecchia bugiarda scrive ogni giorno e se, per caso, non abbiate mai domandato a voi stessi: ma perchè lo fa?
Non è chiaro il motivo per cui lo faccia: c’è chi sostiene la tesi “dell’infermità mentale” e chi invece pensa che sia un mezzuccio “per farsi qualche soldino fin troppo facile” in questo periodo di crisi globale, altri ancora pensano che dietro la Morandi si nasconda qualcun’altro pronto a coprirla in ogni situazione.
Noi vogliamo credere, per ora, che sia solo un tentativo patetico e disperato di essere “un punto di riferimento” e “un esempio da seguire” per tutti.
Ma come può una persona simile essere un punto di riferimento se forse non lo è neanche per i suoi figli (notoriamente allo sbando)? Come può reputarsi tale una persona per cui la legge è uguale per tutti ad eccezione della sua persona? Loredana Morandi è come Silvio Berlusconi, una promotrice di leggi ad-personam?
Loredana Morandi pubblica nomi, cognomi, indirizzi e foto in barba alla legge? Se nessuno interviene per lei ci sentiamo autorizzati a farlo anche noi. Loredana Morandi si spaccia per giornalista? Se nessuno dice nulla a lei perchè dovrebbe dirlo a noi? Loredana Morandi può offendere tutti gratuitamente? Se lo può fare lei e nessuno le dice nulla allora possiamo farlo anche noi.
Tutto ciò se ci pensate bene NON è lecito, e noi, persone normali e con un quoziente intellettivo superiore allo zero (al contrario di mitomani con 34 personalità diverse) lo sappiamo e abbiamo deciso di affidarci all’ironia, al sarcasmo e alle querele. Noi abbiamo anche un vita reale, cosa che la signora Loredana Morandi non tollera.
Ora, se il nostro memento (giovane e non ischemico) non vi basta, Vi informiamo che in quel Sapientino che la signora Morandi usa come computer-terminale-satellite, c’è la vita, la sua vita.
Una vita triste di chi, non avendone una sociale nel reale, si ostina a voler palesare, nel virtuale, in almeno 14 blog incontri fantasma con Magistrati (leggasi De Magistris), amicizie con Onorevoli (leggasi Pagano e Borghese), appartenenze a partiti politici (a seconda della stagione), associazioni inesistenti (sulla carta), collaborazioni con tizio e caio (naturalmente all’insaputa di questi), scioperi della fame (che nessun medico ha mai monitorato) e collaborazioni e spalleggiamenti di noti magistrati milanesi (leggasi Claudio Castelli, Armando Spataro, Ilda Bocassini e Gherardo Colombo), “caccia alle streghe” contro tutti quelli che si azzardano a dire “Ma forse non è come lei dice…” che vengono così apostrofati di diritto come pedofili, nichilisti, prostitute e babbalei etc.;
Naturalmente converrete con noi che la signora Loredana Morandi sia intenta a fare una sorta di “dittatura telematica“, un “lavaggio del cervello” (come avrà sicuramente fatto con i vari Artisti per la pace, con i Bloggers contro la guerra, con il Direttore de “Il Borghese” Claudio Tedeschi e con le agenzie stampa di quartiere) ripetendo ogni momento nei suoi “almeno” 15 blog le stesse INUTILI, FINTE, GRAVI ACCUSE, continuando imperterrita la sua azione di violenza psicologica su tutte le vittime del suo bullismo virtuale.
Noi abbiamo un cervello e lo sappiamo far funzionare, noi non inventiamo nulla. Noi sentiamo di essere nel giusto e proveremo in tutti i modi a dimostrarlo. I tempi della “connivenza” nei confronti di Loredana Morandi sono finiti. Da oggi, oltre al perculamento, ci sentiamo in diritto di rispondere con la stessa moneta (o rilanciando la posta) ad ogni accusa che ci verrà affibbiata e fino a quando un’ “autorità giudiziaria” non farà luce sul caso Loredana Morandi noi saremo qui a REAGIRE…e a prenderla per il culo!

Dixit

Nina77 aka Dunadicacca

La "Dittatura Telematica" di Loredana Morandi

30 ottobre 2008

Al Circolo dei Giuristi Telematici
Al Consiglio Superiore della Magistratura
All’Ordine dei Giornalisti
All’Ordine degli Psicologi
All’Ordine dei Farmacisti
Alla Polizia Postale
A tutti i fioristi Interflora
Al Commissario Bassettoni
Al Centro Commerciale Mongolfiera – Modugno (Ba)
Al Sindaco di Springfield
Al Presidente del Consiglio
Al Presidente della Repubblica Italiana
A sua santità Papa Benedetto XVI
Ai marziani reclusi nell’Area 51
Ai neuroni ischemici e ai fantasmini guida di Loredana Morandi

Carissimi tutti

abbiamo più volte ribadito, che nessun essere umano (o animale nel caso di Filippo, il gatto di Third) può trarre giovamento nel vedere il nome proprio associato a quello di Loredana Morandi, che al fine di avere un po’ di considerazione dal mondo non esita a macchiare se stessa di reati quali la calunnia, la diffamazione, la minaccia, la sostituzione di persona, le false dichiarazioni sulla identità o su qualità personali proprie, l’usurpazione di titoli e onori, l’ingiuria, l’interferenze illecite nella vita privata, e quant’altro.
Siamo tutti adulti, ma in questo caso abbiamo a che fare con una mitomane che di adulto pare abbia solo l’età anagrafica; infatti la signora Morandi si comporta come una bambina di 3 anni che non avendo ricevuto l’oggetto del “capriccio” del momento, piange e punta i piedi contro tutto quello che ruota attorno a quel “capriccio” al fine di dimostrare una ragione che non ha e che vuole “inculcare” con la forza nei cervelli della popolazione mondiale.
Sappiamo orbene che la pedofilia (quella vera e non quella dei fantasmini guida di Loredana Morandi) è un problema serio e che c’è chi indaga a proposito con i dovuti titoli per farlo, persone serie e soprattutto autorizzate a farlo che certo non hanno bisogno di spacciarsi per giornalisti o per funzionari di chissà quale Ministero per ottenere “le prove”.
Ora domandiamo a Voi signori, telematicamente, se avete avuto “contezza” delle milioni di cazzate gratuite che questa vecchia bugiarda scrive ogni giorno e se, per caso, non abbiate mai domandato a voi stessi: ma perchè lo fa?
Non è chiaro il motivo per cui lo faccia: c’è chi sostiene la tesi “dell’infermità mentale” e chi invece pensa che sia un mezzuccio “per farsi qualche soldino fin troppo facile” in questo periodo di crisi globale, altri ancora pensano che dietro la Morandi si nasconda qualcun’altro pronto a coprirla in ogni situazione.
Noi vogliamo credere, per ora, che sia solo un tentativo patetico e disperato di essere “un punto di riferimento” e “un esempio da seguire” per tutti.
Ma come può una persona simile essere un punto di riferimento se forse non lo è neanche per i suoi figli (notoriamente allo sbando)? Come può reputarsi tale una persona per cui la legge è uguale per tutti ad eccezione della sua persona? Loredana Morandi è come Silvio Berlusconi, una promotrice di leggi ad-personam?
Loredana Morandi pubblica nomi, cognomi, indirizzi e foto in barba alla legge? Se nessuno interviene per lei ci sentiamo autorizzati a farlo anche noi. Loredana Morandi si spaccia per giornalista? Se nessuno dice nulla a lei perchè dovrebbe dirlo a noi? Loredana Morandi può offendere tutti gratuitamente? Se lo può fare lei e nessuno le dice nulla allora possiamo farlo anche noi.
Tutto ciò se ci pensate bene NON è lecito, e noi, persone normali e con un quoziente intellettivo superiore allo zero (al contrario di mitomani con 34 personalità diverse) lo sappiamo e abbiamo deciso di affidarci all’ironia, al sarcasmo e alle querele. Noi abbiamo anche un vita reale, cosa che la signora Loredana Morandi non tollera.
Ora, se il nostro memento (giovane e non ischemico) non vi basta, Vi informiamo che in quel Sapientino che la signora Morandi usa come computer-terminale-satellite, c’è la vita, la sua vita.
Una vita triste di chi, non avendone una sociale nel reale, si ostina a voler palesare, nel virtuale, in almeno 14 blog incontri fantasma con Magistrati (leggasi De Magistris), amicizie con Onorevoli (leggasi Pagano e Borghese), appartenenze a partiti politici (a seconda della stagione), associazioni inesistenti (sulla carta), collaborazioni con tizio e caio (naturalmente all’insaputa di questi), scioperi della fame (che nessun medico ha mai monitorato) e collaborazioni e spalleggiamenti di noti magistrati milanesi (leggasi Claudio Castelli, Armando Spataro, Ilda Bocassini e Gherardo Colombo), “caccia alle streghe” contro tutti quelli che si azzardano a dire “Ma forse non è come lei dice…” che vengono così apostrofati di diritto come pedofili, nichilisti, prostitute e babbalei etc.;
Naturalmente converrete con noi che la signora Loredana Morandi sia intenta a fare una sorta di “dittatura telematica“, un “lavaggio del cervello” (come avrà sicuramente fatto con i vari Artisti per la pace, con i Bloggers contro la guerra, con il Direttore de “Il Borghese” Claudio Tedeschi e con le agenzie stampa di quartiere) ripetendo ogni momento nei suoi “almeno” 15 blog le stesse INUTILI, FINTE, GRAVI ACCUSE, continuando imperterrita la sua azione di violenza psicologica su tutte le vittime del suo bullismo virtuale.
Noi abbiamo un cervello e lo sappiamo far funzionare, noi non inventiamo nulla. Noi sentiamo di essere nel giusto e proveremo in tutti i modi a dimostrarlo. I tempi della “connivenza” nei confronti di Loredana Morandi sono finiti. Da oggi, oltre al perculamento, ci sentiamo in diritto di rispondere con la stessa moneta (o rilanciando la posta) ad ogni accusa che ci verrà affibbiata e fino a quando un’ “autorità giudiziaria” non farà luce sul caso Loredana Morandi noi saremo qui a REAGIRE…e a prenderla per il culo!

Dixit

Nina77 aka Dunadicacca

Video namber TRII!

27 ottobre 2008
Panem et circense

Nostra Signora della Pazzia in treno


Video namber TRII!

27 ottobre 2008
Panem et circense

Nostra Signora della Pazzia in treno


!Whois

22 ottobre 2008
La signora avrà intorno ai 60 anni e si presenta nel profilo del suo blog come una fondatrice di una associazione, come lettrice, vanta esperienze in televisione, giornali, radio e si definisce “ufficio stampa” per una non specificata agenzia. Da un profilo così uno si aspetta obiettività, prove concrete, un minimo di professionalità sugli argomenti discussi. Niente signori, niente di tutto questo.Più vado avanti nella lettura del suo blog e più trovo rabbia, rancore, a volte delirio, a volte manie di protagonismo e di grandezza, viene ostentata conoscenza di molti argomenti ma all’atto pratico dell’approfondimento si scopre che tale conoscenza è solo superficiale se non del tutto nulla.”Ufficio stampa” mi porta un po’ a pensare al giornalismo.Quindi la mia curiosità mi porta a ricercare su internet qualcosa a proposito del giornalismo. Ed ecco che trovo la carta dei doveri del giornalisti.
PREMESSA
Il lavoro del giornalista si ispira ai principi della libertà d’informazione e di opinione, sanciti dalla Costituzione italiana, ed è regolato dall’articolo 2 della legge n. 69 del 3 febbraio 1963
PRINCIPI:
Il giornalista deve rispettare, coltivare e difendere il diritto all’informazione di tutti i cittadini; per questo ricerca e diffonde ogni notizia o informazione che ritenga di pubblico interesse, nel rispetto della verità e con la maggiore accuratezza possibile. Il giornalista ha il dovere fondamentale di rispettare la persona, la sua dignità e il suo diritto alla riservatezza e non discrimina mai nessuno per la sua razza, religione, sesso, condizioni fisiche o mentali, opinioni politiche. Il commento e l’opinione appartengono al diritto di parola e di critica e pertanto devono essere assolutamente liberi da qualsiasi vincolo, che non sia quello posto dalla legge per l’offesa e la diffamazione delle persone.
DOVERI
Il giornalista non può discriminare nessuno per la sua razza, religione, sesso, condizioni fisiche o mentali, opinioni politiche. Il riferimento non discriminatorio, ingiurioso o denigratorio a queste caratteristiche della sfera privata delle persone è ammesso solo quando sia di rilevante interesse pubblico.
Rettifica e replicaIl giornalista rispetta il diritto inviolabile del cittadino alla rettifica delle notizie inesatte o ritenute ingiustamente lesive. Rettifica quindi con tempestività e appropriato rilievo, anche in assenza di specifica richiesta, le informazioni che dopo la loro diffusione si siano rivelate inesatte o errate, soprattutto quando l’errore possa ledere o danneggiare singole persone, enti, categorie, associazioni o comunità. Il giornalista non deve dare notizia di accuse che possano danneggiare la reputazione e la dignità di una persona senza garantire opportunità di replica all’accusato. Nel caso in cui ciò sia impossibile (perché il diretto interessato risulta irreperibile o non intende replicare), ne informa il pubblico. In ogni caso prima di pubblicare la notizia di un avviso di garanzia deve attivarsi per controllare se sia a conoscenza dell’interessato.
Presunzione d’innocenzaIn tutti i casi di indagini o processi, il giornalista deve sempre ricordare che ogni persona accusata di un reato è innocente fino alla condanna definitiva e non deve costruire le notizie in modo da presentare come colpevoli le persone che non siano state giudicate tali in un processo.
Fonte: qui
Dopo tutto ciò penso che in fondo chiunque scrive e pubblica qualcosa dovrebbe rispettare questa carta a prescindere se si è giornalisti o meno.

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22 ottobre 2008
La signora avrà intorno ai 60 anni e si presenta nel profilo del suo blog come una fondatrice di una associazione, come lettrice, vanta esperienze in televisione, giornali, radio e si definisce “ufficio stampa” per una non specificata agenzia. Da un profilo così uno si aspetta obiettività, prove concrete, un minimo di professionalità sugli argomenti discussi. Niente signori, niente di tutto questo.Più vado avanti nella lettura del suo blog e più trovo rabbia, rancore, a volte delirio, a volte manie di protagonismo e di grandezza, viene ostentata conoscenza di molti argomenti ma all’atto pratico dell’approfondimento si scopre che tale conoscenza è solo superficiale se non del tutto nulla.”Ufficio stampa” mi porta un po’ a pensare al giornalismo.Quindi la mia curiosità mi porta a ricercare su internet qualcosa a proposito del giornalismo. Ed ecco che trovo la carta dei doveri del giornalisti.
PREMESSA
Il lavoro del giornalista si ispira ai principi della libertà d’informazione e di opinione, sanciti dalla Costituzione italiana, ed è regolato dall’articolo 2 della legge n. 69 del 3 febbraio 1963
PRINCIPI:
Il giornalista deve rispettare, coltivare e difendere il diritto all’informazione di tutti i cittadini; per questo ricerca e diffonde ogni notizia o informazione che ritenga di pubblico interesse, nel rispetto della verità e con la maggiore accuratezza possibile. Il giornalista ha il dovere fondamentale di rispettare la persona, la sua dignità e il suo diritto alla riservatezza e non discrimina mai nessuno per la sua razza, religione, sesso, condizioni fisiche o mentali, opinioni politiche. Il commento e l’opinione appartengono al diritto di parola e di critica e pertanto devono essere assolutamente liberi da qualsiasi vincolo, che non sia quello posto dalla legge per l’offesa e la diffamazione delle persone.
DOVERI
Il giornalista non può discriminare nessuno per la sua razza, religione, sesso, condizioni fisiche o mentali, opinioni politiche. Il riferimento non discriminatorio, ingiurioso o denigratorio a queste caratteristiche della sfera privata delle persone è ammesso solo quando sia di rilevante interesse pubblico.
Rettifica e replicaIl giornalista rispetta il diritto inviolabile del cittadino alla rettifica delle notizie inesatte o ritenute ingiustamente lesive. Rettifica quindi con tempestività e appropriato rilievo, anche in assenza di specifica richiesta, le informazioni che dopo la loro diffusione si siano rivelate inesatte o errate, soprattutto quando l’errore possa ledere o danneggiare singole persone, enti, categorie, associazioni o comunità. Il giornalista non deve dare notizia di accuse che possano danneggiare la reputazione e la dignità di una persona senza garantire opportunità di replica all’accusato. Nel caso in cui ciò sia impossibile (perché il diretto interessato risulta irreperibile o non intende replicare), ne informa il pubblico. In ogni caso prima di pubblicare la notizia di un avviso di garanzia deve attivarsi per controllare se sia a conoscenza dell’interessato.
Presunzione d’innocenzaIn tutti i casi di indagini o processi, il giornalista deve sempre ricordare che ogni persona accusata di un reato è innocente fino alla condanna definitiva e non deve costruire le notizie in modo da presentare come colpevoli le persone che non siano state giudicate tali in un processo.
Fonte: qui
Dopo tutto ciò penso che in fondo chiunque scrive e pubblica qualcosa dovrebbe rispettare questa carta a prescindere se si è giornalisti o meno.