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e l’originale: http://www.studiocelentano.it/newsflash_dett.asp?id=1629
Unica riflessione è per il taglio giuridico del mio articolo, che non è affatto male per un giornalista, ed è assolutamente frutto di studio e lettura dei codici. Da qui l’equivoco di molti nel definirmi giurista, non troppo lontano dal vero, perchè la laurea rappresenta il sacro crisma e non la cultura personale del singolo. Ad esempio io conosco il greco perchè sono autodidatta, ma non l’ho studiato sui banchi di scuola. Poi, naturalmente, il periodo nel quale ho curato l’ufficio stampa dei Giuristi Democratici, tanto da valermi il riconoscimento di membro del coordinamento romano, come da testimonianza scritta di tanti giuristi.
Devo dire che moltissimi dei miei migliori documenti in quel periodo sono miei anche sotto il profilo giuridico, abituata come sono a scrivere con i codici sulla scrivania. Proprio qui, vicino al computer, perchè ad un giornalista i codici occorrono sempre. Soprattutto in casi di tentata truffa o per tutelarsi dalla diffamazione. Non molti sanno, ma io ho vinto contro un cassazionista curando da sola il fascicolo e la procedura, quindi raramente temo. Mi ferisce moralmente soltanto la mediocrità di un noto filo sionista, spacciato a torto qualche volta per magistrato. Ciò nonostante: il dovere è il dovere e i diritti umani devono essere uguali per tutti.