Ci sono uomini, donne e clochard che combattono per qualcosa di giusto, qualcosa che è dovuto, qualcosa che sentono di dover fare. Denunciare intricati complotti, smascherare sordide imposture o aprire senza tema un cartone di Tavernello trovato nel cassonetto per vedere quanto ne resti.
Tutti voi conoscerete la storia di
Saviano, un coraggioso giornalista che con la sua pubblicazione ha rischiato la vita pur di esporre al pubblico, spesso deriso dai suoi stessi concittadini ed inviso alla sua stessa gente, tutto il marcio della sua terra.
Tutti voi conoscerete
Luridona Mutanti, che di marcio ne ha quasi altrettanto solo nel padiglione auricolare sinistro; forse qualcuno di voi non saprà della ball dell’epica impresa con cui lei fece arrestare
CON UN SOLO articolo ben 25 camorristi.
Le domande sarebbero facili: ma che cazzo faceva la polizia? Possibile le abbiano pubblicato una simile inchiesta a rischio della vita e perché nessuno ne sa niente? Lei che riesce a scrivere qualcosa di comprensibile? Saranno mica stati 2 autostoppisti multati da un vigile?
Ma le domande facili, si sa, sono anche domande pedofile e noi non ci cadremo! Fatto sta che la nostra eroina, meglio nota come “
bocca della verità violabile solo dal gigantesco Bird terrorizzafelini“, ha dovuto subire una dura rappresaglia da parte della crudele malavita per questo suo atto di civismo più intrepido che dovuto.
Racconta ella infatti che la camorra le abbia mandato un temibile teppistello da strada, probabilmente forte degli IP consegnati da
ratto o dall’a
lbanese-che-non-si-merita-un-nome-tanto-è-albanese.
Il saevo e butterato malfattore avrebbe allora fatto il gesto estremo, non già violentandola come lei era già pronta a vedersi fare, ma con una ritorsione sicuramente all’altezza del torto subito e nei ranghi di quanto la camorra sia avvezza a fare: il parabrezza della
mutanti-mobile è andato rotto, fors’anche le gomme bucate. Ma di questo siamo meno sicuri, in quanto
Manrico Rappiloni, vigile della
Balduina, ha detto che il velivolo della donna era simile ad un carrello della spesa rugginoso con sopra un volante Chicco™ per fare “Broom-broom” (le parole così come dai verbali), per tanto le ruote risultavano imperforabili, così come lo sarebbe stato l’imene morale e intellettuale della penna della giustizia.
Vani i tentativi delle forze dell’ordine e della compagnia assicurativa ovviamente pedofila di sviarla sulla pista del condomino a cui aveva trapanato la sacca scrotale da diversi mesi con le sue richieste di ascensore riservato per VIP, costringendo un’ottuagenaria nella palazzina a farsi 6 piani a piedi con la spesa. Certa invece l’implicazione del capomafia e compagno di merende albanesi
Raffaele Cutolo o di suo nipote di terzo grado,
Eustachio Crivello, sfattino e carrozziere part-time.